Regime forfettario 2024: per i contribuenti precedentemente inseriti nel regime dei minimi, è giunto il tempo di adottare la fatturazione elettronica, dopo quasi due anni di esenzione (fatta eccezione per situazioni specifiche). Qual è la data di inizio per l'emissione delle e-fatture? Quali sono le novità da attendersi? Ecco un'analisi dettagliata delle informazioni più rilevanti su questo tema.

Regime forfettario 2024: introduzione dell'obbligo di fatturazione elettronica. A decorrere da quale data?

Per i contribuenti precedentemente nel regime dei minimi, il 2024 segna un punto di svolta verso la fatturazione elettronica, terminando quasi due anni di esenzione, eccezion fatta per situazioni particolari. Fino a giugno 2022, i contribuenti forfettari erano tenuti a emettere fatture elettroniche solo per servizi resi alle Pubbliche Amministrazioni. Dopo, a partire da luglio 2022, l'obbligo di fatturazione elettronica è stato esteso ai forfettari con ricavi o compensi del periodo di imposta 2021 superiori ai 25.000 euro. Dal 1° gennaio 2024, tuttavia, non ci saranno più deroghe: indipendentemente dal cliente e dal volume di ricavi o compensi, tutte le partite IVA, anche le più piccole e quelle inserite nel regime forfettario, dovranno procedere con la fatturazione elettronica.

Quali sono le modifiche previste?

Nel regime forfettario 2024, con l'introduzione dell'obbligo di fatturazione elettronica per i soggetti a regime forfettario, emergono alcune variazioni importanti sul piano formale. Una di queste riguarda la numerazione delle fatture: le e-fatture e quelle cartacee possono continuare la numerazione in maniera consecutiva, ma è essenziale garantire l'unicità e l'assenza di duplicazioni o salti nella numerazione delle e-fatture (si consiglia di iniziare l'anno con la e-fattura numero 1). Un'altra novità è relativa all'uso delle marche da bollo, che rimpiazzano di fatto il versamento IVA per i forfettari.

Nei software utilizzati per la compilazione delle fatture elettroniche, è presente una sezione chiamata “Bollo Virtuale”. Qui, si deve selezionare "Sì" per aggiungere la marca da bollo virtuale. Il pagamento si effettua in base ai bolli utilizzati (2 euro ciascuno) ogni tre mesi (31 maggio, 30 settembre, 30 novembre, 28 febbraio dell'anno successivo). Se nel primo trimestre non si superano i 5.000 euro, il pagamento è rinviato al 30 settembre; se tra il primo e il secondo trimestre non si superano i 5.000 euro, il pagamento è rinviato al 30 novembre. Il versamento dell'importo dovuto può essere effettuato tramite modello F24 o tramite conto corrente, utilizzando l'applicazione dell'Agenzia delle Entrate.

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