In seguito alla Brexit del Regno Unito si sono palesate alcune conseguenze per i proprietari degli ecommerce italiani. In prima battuta si troveranno di fronte ad una mobilità e ad un commercio sicuramente meno fluidi. Decidendo di abbandonare il mercato unico infatti, il Governo ha sostanzialmente decretato la fine della libera circolazione di persone, servizi, beni, e capitali con l'Unione Europea. Questa situazione conduce inevitabilmente verso una precisa conseguenza.
Il commercio tra il Regno Unito e l'UE infatti, sarà sicuramente più lento, dal momento che non potrà più essere "automatico" come avveniva nel recente passato. Ma non finisce qui. Nel momento in cui verranno applicati costi aggiuntivi per le dogane, mantenere un'offerta davvero competitive e attraente per i clienti, in grado di battere sul tempo quella dei concorrenti, potrebbe diventare una vera e propria sfida.
Entrando nel dettaglio possiamo vedere che per le vendite dall'Italia e dall'Unione Europea in generale verso il Regno Unito, non verrà calcolato nessun costo aggiuntivo a patto che l'importo dell'acquisto non superi le £135. L'IVA in questo caso verrà comunque dichiarata e versata dal commerciante europeo. Il discorso cambia invece per gli acquisti di importi superiori a £135, perché in questo caso potrebbero entrare in gioco potenziali dazi doganali, senza dimenticare che anche la spedizione sarà soggetta ad IVA.
Da non dimenticare nemmeno che dal momento che il Regno Unito ha abbandonato l'Unione Europea, qualsiasi merce in transito dovrà essere sottoposta a controlli. Infine, ma non da ultimo, a causa della Brexit per i proprietari di ecommerce italiani si verificheranno anche conseguenze importanti sulle politiche di protezione dei dati. Fortunatamente i primi sei mesi di questo 2021 saranno a tutti gli effetti considerati di transizione in questo frangente, quindi i trasferimenti legati ai dati personali saranno ancora possibili.
Entro questo periodo al Regno Unito spetterà il compito di riconoscere che le normative sulla privacy emesse dall'UE possono essere ritenute valide anche per il trasferimento dei dati dal Paese verso l'Unione. Nell'ipotesi però che non venga raggiunto un accordo, i clienti di un qualsiasi ecommerce italiano dovrebbero acconsentire anche al trasferimento dei dati verso il Regno Unito. Non essendo ritenuto adeguato dall'Unione stessa, le ricadute negative sul commercio potrebbero farsi pesanti.