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Basilica San Marco Firenze

La Basilica di san Marco a Firenze rappresenta un piccolo gioiello per la città toscana. Si trova sull'omonima piazza e colpisce per la facciata dallo stile neoclassico. Sulle fasce laterali sono presenti due nicchie contenenti statue mentre più in alto fasce e festoni donano alla basilica un aspetto gradevole e particolare. Continuando ad alzare gli occhi, lo sguardo si posa sulla parte superiore dove si nota un bassorilievo decorativo e la croce in ferro. All'interno della basilica è presente una sola navata. Lateralmente, invece, trovano collocazione diverse cappelle adornate da tavole del '500 e del '600, ma è possibile ammirare ancora alcuni frammenti delle pitture trecentesche originarie.

Fin dal XII secolo i monaci Vallombrosiani hanno abitato questa basilica, insediandosi dove in precedenza vi era un oratorio dedicato a san Giorgio. Nel 1290 giunsero in questo luogo, dal villaggio di san Marco Vecchio, i monaci Benedettini Silvestrini. Dal nome del villaggio deriva, quindi, quello della basilica. Successivamente, nel 1418, il papa Eugenio IV costrinse i monaci Silvestrini a lasciare il convento in quanto furono accusati di vivere senza osservare lo spirito di povertà né quello di castità. Arrivarono, quindi, i frati Domenicani che, trovato il convento in pessime condizioni, nel 1437 iniziarono una lunga serie di lavori di ristrutturazione. Tali lavori furono fortemente voluti dalla vicina famiglia Medici che li affidò all'architetto di fiducia Michelozzo. Il Beato Angelico e i suoi collaboratori si occuparono, poi, della decorazione delle pareti. Nell'Epifania del 1443 il papa consacrò la chiesa che fu ristrutturata, nel 1588, su progetto del Giambologna. L'attuale facciata, invece, fu realizzata tra il 1777 e il 1778 dal frate Giovan Battista Paladini. I frati domenicani furono mandati via nel 1866 e nel 1869 l'originario chiostro fu trasformato in museo dove furono esposti dipinti del Beato Angelico.

Cappella Salviati

La cappella Salviati fu progettata alla fine del XVI secolo. La parte superiore fu affidata al Giambologna e decorata quasi interamente da Alessandro Allori. Le tavole laterali raffigurano Gesù nell'atto di guarire il lebbroso e la vocazione di san Matteo. I bassorilievi sono in bronzo e rappresentano episodi della vita di sant'Antonino.

Beato Angelico

Il Beato Angelico fu un frate domenicano con un grande talento per la pittura. Visse tra il Trecento e il Quattrocento.
Egli considerava la pittura un mezzo per poter rappresentare le scene del vangelo. Poneva l'arte a servizio dell'umanità, utile, quindi, all'opera di salvezza delle anime.
Nelle sue opere la luce ha un valore mistico, è simbolo di grazia e bellezza divina, in grado di illuminare il cammino dell'uomo e preservarlo dal buio del peccato.
Per tutta la vita, il Beato Angelico rappresentò soggetti sacri: la Madonna, i santi ma anche scene della passione di Gesù Cristo.
Nel realizzare le sue opere, prediligeva uno stile più ricercato se il committente era un fedele mentre manteneva un tono sobrio se l'opera era per i suoi confratelli. Lo stile diventava solenne se il destinatario finale era la Chiesa di Roma.
Nella prima metà del Quattrocento arrivò a san Marco a Firenze e gli venne affidata la decorazione del convento, concordata con il Michelozzo. Il risultato fu un grande capolavoro che interessò tutto il convento, anche le singole celle dei frati.

Per le importantissime opere d'arte custodite nel museo, prima fra tutte la più vasta collezione di dipinti del Beato Angelico, e per l'inestimabile valore storico-artistico, la Basilica di san Marco a Firenze rappresenta un tesoro prezioso da valorizzare nel giusto modo. Merita, pertanto, una visita accurata e scrupolosa capace di lasciare un segno profondo nell'animo del visitatore.

Sito web: www.sanmarcofirenze.it

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