Quando inviamo email massive è importante tenere presente che la manutenzione della lista dei contatti è importantissima, non è un fattore strettamente legato al GDPR, ma anche tecnico, troppe bounce email, ma anche troppi contatti non interessati, rendono l'email che usiamo per l'invio, il relativo dominio usato per l'email e lo stesso IP pubblico del server percepito come non affidabile e quindi le comunicazioni inviate non giungeranno a destinazione o saranno contrassegnate come spam.
Per questo anche servizi specifici allo scopo come Brevo, MailUP, TurboSMTP, ecc.. possono bloccare il nostro account, se la nostra lista contiene troppi indirizzi non esistenti o che sono rifiutati dal ricevente. L'invio massivo di email è molto delicato, molti ISP possono anche bloccare le porte SMTP se rilevano un invio massivo di email da un determinato IP pubblico.
È quindi molto importante:
- Tenere le liste aggiornate e pulite, rimuovendo soprattutto email non più esistenti, utenti che hanno richiesto di essere rimossi o che da molto tempo non interagiscono più alle comunicazioni.
- Non inviare tutte le email in blocco, scaglionare l'invio a piccoli blocchi di utenti. Targettizzando meglio le stesse, dividendo la nostra lista in più liste in base agli acquisti effettuati o altri parametri. Se inviamo 10.000 email in pochi minuti, il nostro stesso ISP può bloccare la porta SMTP per attività sospetta.
- Controllare sempre le statistiche in particolare i report riguardo alle email non arrivate a destinazione.
Riguardo al punto 2 e 3, l'ideale è riuscire a capire anche l'orario migliore di inviare la nostra email di comunicazione a determinate liste, può fare un'enorme differenza, quando e dove la nostra email viene letta.
Questi consigli valgono non solo per l'email ma per qualsiasi metodo di invio, anche l'invio tramite SMS o WhatsApp, sono soggetti alla stessa problematica, per esempio se inviamo molti messaggi a utenti non esistenti di WhatsAPP o molti di loro ci contrassegnano come non desiderati, potremmo vederci bannare a vita il nostro account dal servizio, senza nessuna possibilità di recuperalo.
Quindi ricapitolando non è una questione di GDPR. Le nostre stesse comunicazioni se interpretate come moleste, possono ottenere l'effetto contrario, disincentivare l'acquisto sul nostro ecommerce, perché poi tartassiamo di pubblicità e offerte. Molti utenti per provare nuovi servizi, ma anche per il primo acquisto, usano email temporanee che poi scadendo aumentano la percentuale di bounce, del problema ne abbiamo parlato qui.