Social Commerce è un’espressione che per i più suonerà nuova, benché abbia a che fare con qualcosa di molto comune e con cui probabilmente tutti abbiamo avuto a che fare almeno per una volta. In effetti, se scomponiamo l’intera espressione ci accorgiamo che è costituita da due parole che ormai sono entrate nella nostra quotidianità. Social, infatti, sta a indicare il genere di piattaforma su cui la maggior parte delle persone passa il proprio tempo: che si tratti di Facebook, Instagram oppure TikTok non fa alcuna differenza. La parola social ormai individua spazi virtuali di aggregazione dove condividere opinioni ed esperienze attraverso post, foto e video.

Se associata alla parola Commerce, il social acquista un’ulteriore significato, di facile comprensione. Ormai possiamo dire che chiunque ha avuto almeno un’esperienza di acquisto attraverso quale piattaforma di e-commerce, del proprio brand preferito oppure con un marchio del tutto nuovo.

Ebbene quando uniamo le due parole, vuol dire che stiamo parlando di compiere esperienze di acquisto direttamente sul nostro social preferito, senza dover uscire verso pagine esterne.

A ben pensarci si tratta di una vera rivoluzione, che sta accadendo già da qualche tempo ma che non ha ancora espresso a pieno il proprio potenziale. Effettivamente va pur detto che accanto ai numerosi vantaggi che questa innovativa soluzione offre, vi sono anche degli svantaggi che sulle dinamiche di una grande azienda, piuttosto che di un’azienda piccola con una struttura molto più ridotta, possono incidere in maniera pesante.

Se fino ad oggi i social network hanno assunto sempre e soltanto il significato di spazi dove condividere esperienze di vita e nient’altro, con l’integrazione della parte di vendita, si stanno trasformando in un ibrido che desta enorme curiosità.

PrestaShop ha rilasciato recentemente un suo modulo dedicato al Social Commerce: PrestaShop Facebook, che promette in pochi click di dare visibilità ai prodotti. E ha mosso i primi passi verso TikTok tramite una collaborazione.

Vantaggi e gli svantaggi di utilizzare i social network come un canale di vendita?

Se pensiamo ai vantaggi, ad esempio, dal punto di vista del cliente è indubbio che il primo aspetto da considerare è quello della facilità di utilizzo. Tale facilità è data dal fatto che i clienti hanno già un’ottime dimestichezza con l’interfaccia del social network e compiere un acquisto non richiederà alcuno sforzo aggiuntivo. D’altro canto, se ci si sposta sugli e-commerce esterni, è altrettanto vero che ogni brand avrà una piattaforma diversa da tutte le altre e questo può costituire un ostacolo, soprattutto per i clienti meno tecnologici. Sui social, invece, lo spazio di ecommerce di un marchio o di un altro non avrà differenze.

Per quanto importante, non è certo questo il vantaggio principale per un cliente. In effetti c’è un altro aspetto molto più rilevante ed è quello dell’integrazione, ovvero la possibilità di poter compiere un’esperienza di acquisto senza la necessità di dover navigare un altro sito ma restando sempre tra le pagine del social network preferito.

Questo in verità è anche il primo vantaggio per le aziende, che si ritrovano a dover gestire delle dinamiche del tutto nuove ma che possono portare enormi benefici al loro business. Come potrebbe essere altrimenti se il social network diventasse di colpo sia lo strumento per la ricerca dei potenziali clienti che quello per la vendita? Effettivamente, volendo essere essenziali, le cose stanno proprio così. Se prima dell’era dei Social Commerce, una piattaforma come Facebook era utilizzata solo come spazio dove veicolare i propri messaggi pubblicitari e attuare le strategie di marketing, adesso si trasforma in una soluzione integrata dove vendere, intercettare i già clienti e trovarne anche di nuovi. Serve altro per giustificare la forza di questa soluzione.

Proviamo adesso a buttare giù un banale elenco che riassume tutte le funzionalità che un’azienda può ottenere da una sola piattaforma:

  • Mantenere la relazione con i vecchi clienti;
  • Attuare strategie di marketing per l’acquisizione di nuovi clienti;
  • Attuare strategie di marketing per la vendita;
  • Lanciare promo per i vecchi e nuovi clienti;
  • Fornire un servizio di customer care;
  • Incentivare il coinvolgimento dei clienti prima, durante e dopo l’acquisto.

Insomma, i vantaggi per un’azienda sono innumerevoli e questo spiega il motivo per cui gli spazi di vendita nei social network si stanno moltiplicando ogni giorno che passa. Se ci pensi, in un’ottica tradizionale dei processi di vendita, gli elementi che abbiamo appena elencato, richiederebbero diversi strumenti diversificati.

Se la vendita necessita essenzialmente soltanto di un e-commerce, l'offerta di un servizio di customer care richiede l'implementazione di un CRM, che nel contempo consente di gestire l'anagrafica dei clienti, e di tracciare le azioni di coloro che ancora non lo sono. Poi bisogna equipaggiarsi con software per il marketing, allora sarà necessario uno strumento per le newsletter e poi bisognerà mettere in conto la gestione dei social dove veicolare i messaggi pubblicitari, stimolare l'acquisto e promuovere i prodotti.

Insomma, gestire poi tutta questa infrastruttura non è poi cosa semplicissima. Benché un social non consenta l'effettiva implementazione di ciascuno di questi aspetti, è pur vero che molte cose vi si possono racchiuder senza troppi problemi.

Apparentemente, allora, il concetto di social commerce sembra offrire uno spazio altamente innovativo che non teme competizione e che domani potrebbe soppiantare qualsiasi altra soluzione. Sarà veramente così? Non lo sappiamo ma di certo non possiamo tralasciare di considerare l’altra faccia della medaglia, ovvero gli svantaggi che anche questa soluzione, per quanto efficace ed efficiente, inevitabilmente porta con sé.

Anche in questo caso gli svantaggi possono essere sia a carico dei clienti (veramente pochi) che dell’azienda. Tra i due protagonisti dei processi di vendita vi è, tra gli svantaggi, un punto di contatto: l’estrema limitatezza dello spazio di acquisto/vendita. In altre parole, per quanto comodo ed efficace, acquistare su Facebook, per un cliente, sarà comunque limitante rispetto al considerare l’intero panorama mondiale degli e-commerce. Viceversa, non è detto che per un’azienda limitarsi soltanto agli utenti di uno o più social possa essere una buona strategia di vendita, soprattutto a lungo termine. Diversificare, per entrambi, potrebbe essere la scelta più corretta.

A questo aspetto si aggiungano altri due svantaggi per le aziende:

  • Gestione del magazzino;
  • Integrazione degli altri applicativi.

Si tratta di due processi entrambi molto tecnici. Chiunque abbia un minimi di esperienza con le vendite sa benissimo che la gestione del magazzino è un parte fondamentale del lavoro, al punto da poter compromettere le relazioni con i clienti, quando questi acquistano qualcosa che in realtà è stato già venduto. Ebbene, allo stato attuale il sistema di social commerce non si presta benissimo alla gestione del proprio magazzino, per questo bisogna avere consapevolezza che è necessario un approccio molto artigianale al problema. La cosa potrebbe essere indifferente per una piccola attività ma non lo è per una grande azienda.

Medesimo discorso per l'integrazione con gli altri applicativi. Lo abbiamo accennato anche prima: le aziende di solito utilizzano tanti altri strumenti informatici, come può essere un CRM, il gestionale del magazzino - appunto - o altre tipologie di software utili per la gestione dei diversi processi aziendali. La mancata integrazione con questi software può compromettere il funzionamento fluido dell'intera macchina.

Un ultimo appunto: bisogna fare attenzione a non confondere il concetto di social commerce con quello di social shopping. Se il primo sta a indicare un sistema integrato di vendita e acquisizione, il secondo sta a significare un qualcosa di molto più semplice e che consiste semplicemente nel dare visibilità agli acquisti realizzati sia offline che online.

In conclusione, è sicuramente un bene coltivare il processo di social commerce ma senza tralasciare tutte le altre opportunità di vendita perché di una cosa possiamo essere ancora certi: la diversificazione è il vero segreto del successo.

Modulo Facebook Free

Social Commerce e PrestaShop

PrestaShop ha rilasciato un proprio modulo gratuito per Facebook, puntando sulla facilità di configurazione e un unica interfaccia per integrare il proprio catalogo con Facebook Business Manager, Facebook Page e Instagram Business Account. Purtroppo il modulo è molto acerbo, le prime versioni presentavano diversi bug, ma PrestaShop sta lavorando al suo miglioramento. Esistono comunque diverse alternative offerte dalla comunità del CMS. Per quanto riguarda TikTok, PrestaShop ha recentemente stretto accordi con il social cinese, lo scopo della partnership è quello di permettere ai Merchant di accedere direttamente dalla dashboard alle principali funzionalità di TikTok For Business, nell'annuncio di ottobre 2021 l'intenzione di PrestaShop sarà quella di permettere ai commercianti di:

  • Collegarsi da PrestaShop direttamente a TikTok for Businness;
  • Sincronizzare il catalogo prodotti e di disporre di soluzioni integrate per promuovere i propri prodotti attraverso la comunity del social network;
  • Installare il pixel di TikTok per tracciare le conversioni e il re-targeting. 

Attualmente il Social Commerce su TikTok è ancora in fase di test e non esente da problematiche, tra le quali un decadimento non indifferente delle prestazioni sulle schede prodotto in front-end dell'ecommerce. L'interesse diretto di PrestaShop al Social Commerce è comunque un ottimo segale per il futuro della piattaforma ecommerce open source. 

Autore: Loris Modena

SENIOR DEVELOPER

Per Ind Loris Modena titolare di Arte e Informatica, inizia a lavorare nel settore informatico nel 1989 quale sistemista addetto alla manutenzione e installazione di sistemi informatici. Inizia a programmare per il web nel 1997 occupandosi di programmazione CGI in PERL e successivamente passando alla programmazione in PHP e JavaScript. In questo periodo si avvicina al mondo Open source e alla gestione di server Linux. 

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