Iniziamo subito con il punto più dolente di questa nuova normativa europea del CopyRight, ovvero cosa cambia per gli utenti? Nella pratica nulla, non vi sarà nessuna forma di censura, potranno continuare a condividere SNIPPET, MEME e GIF. Quindi tranquillizziamoci, vi potranno essere solo un po' di problemi dovuti agli algoritmi automatici che i big data, Google, Facebook dovranno integrare per riconoscere in modo automatico le violazioni del copyright che potrebbero sbagliarsi. Ma pure qui nulla di nuovo, succede già con il copyright act USA, che per mio parere è notevolmente più equo e corretto rispetto a questa nuova direttiva voluta dagli editori in affanno, la legge USA tutela anche noi microscopici autori. Dalla direttiva sul CopyRight sono escluse tutte le piattaforme senza scopo di lucro, compreso dunque Wikipedia, quindi non dovrebbe avere effetti su queste realtà.

Direttiva CopyRight e giganti del Web

I giganti del Web, quindi Google, FaceBook, Instagram, Youtube, ecc... dovranno attivare filtri preventivi e diventare responsabili in caso di violazioni, questa la vera novità, anche se i giornalisti dietro la possibilità di una condivisione degli utili puntano molto sulla parte lucrativa, ovvero i Big dovrebbero condividere i ricavi con gli editori, sperando così di ricavare profitto per esempio da Google News, ma come successo in Spagna, rimarranno delusi, il servizio o chiuderà o darà visibilità a contenuti Copyleft e piccole testate e blog. Questo perché il vero problema dell'editoria Europea è che non produce contenuti di qualità, anzi spesso soprattutto riguardo a politica e economia, si dedica a opinioni e propaganda.

Il filtro dei contenuti riguarda solo le grandi realtà consolidate sono escluse le piccole realtà, quindi non dovrete implementarlo sul vostro ecommerce in PrestaShop o sul vostro sito aziendale in Joomla, meno che meno a livello di hosting. Sono esentate le startup con meno di 3 anni di vita e con un fatturato inferiore ai 10.000.000 di euro e un traffico mensile inferiore ai 5.000.000 visitatori unici.

Cosa cambia per i Creativi?

A mio parere nulla, questa legge a differenza del copyright act americano, non tutela i piccoli, ma solo gli editori che potranno trovare secondo loro accordi più vantaggiosi con Google e Facebook, ma che nella pratica si stanno, secondo me, autoescludendo dalla rete, forse sperando in un nostro ritorno in edicola che sarebbe come tornare al fiume o alla fontana del quartiere per lavare i panni, al posto d'usare la lavatrice. Dietro la promessa che i giornalisti avranno parte dei compensi, ovviamente pochi di loro si sono accorti di cosa sia successo in Spagna nel 2014 (dove Google ha chiuso il servizio) con Google News e in Germania, per un tentativo simile di chiedere i soldi a Big G per qualcosa che in realtà lo stesso ad altre realtà fa pagare (posizionamento e visibilità).

CopyRight per Meme e Gif

Un passaggio importante della direttiva riguarda i Meme e Gif, nella normativa infatti si specifica e si impone agli stati membri di tutelare le libertà di caricare e condividere opere ai fini di citazione, critica, rassegna, caricatura o parodia. Nella pratica quindi potremmo continuare a creare e condividere ritagli di giornale, meme e tutto come prima e forse più di prima essendo ora previsto dalla stessa direttiva il diritto di farlo.

COSA SUCCEDERA?

Concludendo, gli editori hanno fatto lobby per far passare una direttiva che nella partica accelererà la loro scomparsa, la stampa nell'ultimo decennio ha sempre seguito la rete, perdendo di qualità e di controllo redazionale, è spesso vittima delle fake news che riporta senza verifica, le vendite dei giornali sono calate, non perché c'è Google News, ma perché noi utenti troviamo di meglio altrove. La stessa cosa vale per la TV generalista che soccombe a Netflix e servizi analoghi. La Stampa è vittima di se stessa, non delle nuove tecnologie, oggi è solo megafono di propaganda, non ha più professionalità e non verifica più le fonti.

Autore: Loris Modena

SENIOR DEVELOPER

Per Ind Loris Modena titolare di Arte e Informatica, inizia a lavorare nel settore informatico nel 1989 quale sistemista addetto alla manutenzione e installazione di sistemi informatici. Inizia a programmare per il web nel 1997 occupandosi di programmazione CGI in PERL e successivamente passando alla programmazione in PHP e JavaScript. In questo periodo si avvicina al mondo Open source e alla gestione di server Linux. 

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